17 ottobre
Solito caffè da Starbucks e poi ci dirigiamo a Plaza de Espana.
Percorriamo l 'Arenal e diamo uno sguardo all' Iglesia de San Ginès de Arles. È una delle chiese più antiche di Madrid, costruita nel 1645 sui resti di quel che crede essere una cappella mozarabica. Il suo portico di archi dà modo ad un interno di tre navate e delle cappelle laterali. Ha un ricco patrimonio artistico di cui si distingue il lavoro della purificazione del tempio di El Greco.
Arriviamo a Plaza del Callao, piazza perennemente affollata, ininterrottamente in movimento, zone da edifici alti (vanno bene per New York o Tokyo, ma che per una città tranquilla come Madrid). Procediamo per la Gran Via nata all 'inizio del XX sec per collegare la zona di Cibeles con l' ovest della città. Negli anni '30 la strada fu prolungato fino a Plaza de España, regalando alla città l 'Edificio Carrión, reminiscenza molto discutibile a parer mio, dell'architettura newyorkese, con la sua scritta al neon della Schweppes.
Arriviamo a Plaza de Espana con i suoi 36, 900 ettari è una delle più grandi di Spagna. Due enormi e discutibili edifici incombono sulla piazza: la Torre de Madrid (142 mt) e l'Edificio e Espana (117 mt).
Cervantes con le statue dei suoi eroi Don Quijote e Sancho Pancha.
Si continua per l'ameno Parque del Oeste colomba è il Templo de Debod, donato dal governo egiziano come ringraziamento per la collaborazione prestato dagli archeologi spagnoli per il salvataggio dei monumenti della Nubia danneggiati dalla costruzione della diga di Assuan. Il tempio del IV secolo è stato fatto costruire dal faraone Azekheramon in onore del dio Amon. Suggestiva la sua collocazione nel parco. Ed ora il "TELEFERICO"! La televisione è il modo in cui è possibile vedere l'immensità di un grande paesaggio con specie di piante autoctone. La funivia scivola sulle cime di castagni, querce, banane, alberi di frassino, salici. Le ottanta cabine di cui l'impianto conta coprono i 2, 5 km che separano le due stazioni in un tempo di undici minuti e altezza massima di 40 metri al di sopra del livello del suolo. Alla stazione di arrivo si trova un ristorante con un punto di vista da cui si gode dello skyline di Madrid ... .in verità non esaltante! Abbiamo visto di meglio .
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È in corso una fermata della zona di Stavolta in metro torniamo a una Puerta del Sol da cui procediamo a piedi lungo Calle de Alcalà verso Plaza de la Cibeles. Lungo il percorso la Casa della Aduana, la Real Academia de Bellas Artes, ilBanco de Espana e il famoso Edicicio Metropoli sulla quale si trova una statua della Vittoria Alata che ha sostituito nel 1975 quella preesistente dell'Araba Fenice.
In questa piazza sorge l'ex palazzo delle poste che oggi ospita il municipio. Al centro della piazza che rappresenta la Dea Cibele.
(è un'antica divinità anatolica, venerata venire Grande Madre Idea, Dal Monte Ida presso Troia, dea della natura, degli Animali (Potnia Theron) e dei Luoghi selvatici. Fonte di ispirazione, forza di pensiero e distruttrice della Natura.) Fonte Wikipedia .
La prossima piazza è quella della Indipendenza con la Porta di Alcalà fatta costruire un arco di trionfo da Carlo III ed è una antesignana di altre presenti in Europa (Arco di Trionfo e Carosello a Parigi e di Brandeburgo a Berlino solo per citarne alcune).
Sulla piazza si apre una delle entrate al Parque del Retiro che si estende per 12 anni è il più famoso di Madrid anche per la presenza di un importante orto botanico. E 'un susseguirsi di spazi scenici presentati in un labirinto di viali dove la vegetazione si alterna a stagni, statua, piccoli pseudo-santuari. L 'Estanque è un bacino d' acqua dove si può andare in barca e sulla cui sponda si trova il monumento ad Alfonso XII. Di rilievo il Palazzo di Velasquez, la fontana dell 'Angelo Caido (Angelo caduto), il monumento al generale Martinez Campos e il Palacio de Cristal che si ispira al Crystal Palace di Londra a forma di croce greca, realizzato quasi tutto in vetro realizzato da una struttura in ferro su una base in mattoni decorata con ceramiche. E '
Oggi il Palacio de Cristal ospita "Palestina" un'installazione artistica della colombiana Doris Salcedo che riproduce i nomi su lastre di pietra, che con gioco d'amore e scomparsa, ormai solita, di persone che muoiono nel mare durante la loro fuga dal loro paese d'origine. Molto suggestivo.
Davanti alla scalinata all'entrata del palazzo c'è un grande lago artificiale che contiene anatre. oche, cigni neri che nuotano vicino ai gradini. o si può noleggiare barche sul lago per una visione più ravvicinata. La fontana egiziana del Dio Canopo, meglio conosciuta come la fontana egiziana, è una fontana monumentale concepita come un "capriccio del paesaggio".
Di nuovo al museo del Jamon per la cena!
2025-05-23