Sveglia alle 08, colazione e partenza per Stykkisholmur (pop. 1091 abitanti) dove alle 09 dobbiamo prendere il traghetto Baldur fino a Brjanslaekur. Il cielo è coperto e la temperatura è di 9 gradi. Ritirati i biglietti che avevamo acquistato online (www.seatours.is) ci concediamo qualche minuto prima dell’imbarco per salire al faro Sugandisey posto sulla collina che sovrasta il porto.
Imbarcata l’automobile alle 09 precise il traghetto inizia l’attraversata. Il capitano ci informa che ci sarà vento forte e abbiamo presto modo di verificarlo visto che le onde iniziano ad infrangersi violentemente sul ponte. Dopo una breve sosta all’isola di Flatey per le operazioni di imbarco/sbarco e due ore e mezza di navigazione sbarchiamo a Brjanslaekur dove non c’è nulla se non il porto.
Recuperata la macchina partiamo subito verso la penisola di Latrbjarg seguendo la strada 62 e prendendo poi lo sterrato 612. La strada è molto bella e costeggia il Patreksfjörður. Purtroppo il tempo non migliora, anzi, le raffiche di vento diventano sempre più forti. Alle 14 ci fermiamo a mangiare alla spiaggia di Breidavik ma il vento non ci permette di godere appieno del panorama costringendoci a ripararci dietro un muro per poter consumare il pranzo al sacco.
Alle 14.30 arriviamo alla fine della 612 presso il parcheggio delle famose scogliere di Latrbjarg il punto più occidentale dell’Islanda. Appena parcheggiamo sentiamo il vento scuotere l’automobile!!! Visto che la temperatura è di 7 gradi indossiamo tutto quello che abbiamo a disposizione (maglioni, guanti, sciarpa, berretti, pantaloni antivento, giacca a vento) e come piccoli omini Michelin percorriamo il sentiero lungo la scogliera.
Le scogliere sono alte fino a 400m e davvero impressionanti e dovrebbero essere un paradiso per gli uccelli marini, ma il forte vento non permette agli uccelli di sollevarsi in volo e così rimangono rintanati nei loro nidi. Il vento ci fa letteralmente volare via e se per noi adulti non è un grosso problema (al più affatica la marcia e ci sposta di un metro a destra e a sinistra) per nostro figlio di 9 anni le cose sono un po’ più complicate e siamo costretti a tenerlo stretto per mano e a farlo sdraiare a terra nelle soste. Non va dimenticato che il sentiero corre proprio sul bordo della scogliera (senza protezioni) ...quindi un metro più a destra o più a sinistra fa la differenza!!! Percorriamo comunque un bel tratto di scogliera e ogni tanto ci sdraiamo a terra e strisciamo fino al bordo riuscendo così a scorgere alcuni uccelli nei pressi dei loro nidi (gabbiani, gazze marine e soprattutto i bellissimi pulcinella di mare che erano uno dei motivi per cui siamo venuti su questa scogliera).
Dopo poco più di un’ora torniamo alla macchina infreddoliti e un po’ provati dal vento e malediciamo il meteo che ci ha impedito di godere appieno della scogliera e di scattare quelle fantastiche foto che avevamo visto in internet.
Ripercorriamo a ritroso la 612 sempre accompagnati dalle nuvole e dal vento finchè alle 17 arriviamo in prossimità del bivio con la 614 che porta alla spiaggia di Raudasandur; il navigatore ci indica una mezz'oretta per raggiungere la spiaggia quindi ci proviamo. Dopo alcuni chilometri la strada comincia a scendere con stretti tornanti finché si apre davanti a noi la splendida vista della lunga spiaggia rosa di Raudasandur.
Parcheggiamo nei pressi di una chiesetta nera; si tratta della Saurbæjarkirkja, l’unica edificio presente in questo luogo. La chiesa è stata costruita nel 1963 nel villaggio di Reykhólar e poi è stata smontata e rimontata pezzo per pezzo in questo luogo al posto della chiesa originale che è stata spazzata via dal vento nel 1966. Trovata una via di accesso alla spiaggia ci ritroviamo completamente soli in mezzo a chilometri di sabbia e ci godiamo così una breve passeggiata condizionati dalle pozze di marea di impediscono di muoverci liberamente.
Alle 19.30 raggiungiamo l’ostello di Bildudalur (un piccolo paesino di 170 abitanti). L’ostello (http://www.bildudalurhostel.com/) si trova all’interno di un ex supermercato del porto con un arredamento moderno, un’ampia cucina molto attrezzata, numerosi tavoli per mangiare, un’ampia sala con biblioteca e TV. Le camere sono ampie e sono a disposizione numerose docce e bagni. Una delle migliori strutture visitate.
Penisola di Latrbjarg
Saturday, July 09, 2016
Bildudalur, Westfjords, Iceland
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