Alle 09 usciamo e finalmente splende il sole!
Ripercorriamo a ritroso parte della strada fatta ieri e ci dirigiamo alla cascata Godafoss o cascata degli dei così chiamata perché secondo la tradizione l’oratore delle leggi dopo aver optato durante l’assemblea generale dell’ Alþingi per l’adozione del cristianesimo nel suo ritorno a casa gettò nella cascata i simulacri delle divinità pagane
.
Sono presenti due sentieri che consentono di visitare entrambi i lati della cascata alta 12 metri e larga 30m. Anche questa cascata è piuttosto scenografica con il suo anfiteatro e la bella giornata aiuta ad esaltare il blu delle sue acque.
Dopo un’ora (11.00) ripartiamo e in mezz'ora raggiungiamo le sponde meridionali del lago Myvatn e in particolare l’area dei Pseudocrateri di Skutustadir. Scendiamo dalla macchina e scopriamo subito l’origine del nome del lago (Lago Myvatn = lago dei moscerini): nuvole di moscerini ci circondano entrandoci nel naso e nelle orecchie; alcuni turisti indossano delle retine sul viso per proteggersi, ma fortunatamente questi moscerini non pungono per cui a bocca chiusa imbocchiamo il sentiero più breve che ci permette di visitare in 30 minuti i pseudocrateri che si affacciano sulla riva del lago (a destra un sentiero più lungo consente di avvicinarsi alle zone di nidificazione della numerosa avifauna presente).
I pseudocrateri sembrano dei piccoli vulcani , ma in realtà sono stati originati dalle esplosioni sotterranee causate dall’incontro della lava incandescente con l’acqua presente nel terreno
.
Ci spostiamo per pranzo nell’area del campo di lava di Dimmuborgir dove incontriamo un gruppo di nostri amici che stanno visitando l’Islanda in questi giorni con un itinerario in senso antiorario (al contrario del nostro). Dopo aver pranzato presso alcuni tavolini nell’area di sosta percorriamo insieme il sentiero Kirkjan (anello di 2,3 km) che si inoltra tra i pilastri di lava fino a giungere a una bella grotta chiama la chiesa (Kirkjan).
Le formazioni di lava di Dimmuborgir si sono formate circa 200 anni fa quando una vasta eruzione del del Threngslaborgir e del Ludentarborgir ha formato in questo luogo un vasto lago di lava. La superficie del lago si raffreddò formando una cupola e in seguito la lava fluì via lasciando i pilastri che ancora oggi possiamo osservare.
Dopo esserci scambiati impressioni e suggerimenti sui luoghi visitati alle 16 salutiamo i nostri amici e ci dirigiamo a nord fermandoci nei pressi dell’area geotermale di Bjarnarflag dove un piccolo lago artificiale di color turchese chiamato laguna blu è ciò che resta di un impianto di trasformazione delle diatomee (un’alga di cui è ricco il lago Myvatn) per la produzione di diatomite (componente essenziale della dinamite)
. La fabbrica chiusa nel 2004 sfruttava l’energia geotermica per essiccare i fanghi contenenti le diatomee. Accanto alla riva del lago è presente una sorgente di acqua calda, soffioni di vapore e una piccola centrale geotermica.
Superato il passo di Námaskard (m 410) arriviamo alle 17 all’area di Hverir dove un breve percorso ci conduce in un paesaggio lunare tra pozze di fango ribollente, solfatare, soffioni di vapore, il tutto accompagnato da un forte odore di zolfo che pervade la zona.
Approfittiamo della bella giornata (e non ne incontreremo molte) per salire sul piccolo monte Namafjall (374m) che sovrasta Hverir. Il sentiero si inerpica sul versante tra lava e solfatare e risulta essere molto scivoloso, ma arrivati in cima si apre uno stupendo panorama sull’area di Hverir da un lato e il lago Myvatn dall’altro.
Chiudiamo l’anello accompagnati da un forte vento che sferza le pendici del Namafjall e dopo le ultime fotografie verso le 19 facciamo ritorno ad Akureyri.
Per questa notte abbiamo deciso di cambiare albergo e spostarci in centro. Abbiamo scelto una struttura di livello più alto (e di conseguenza più costosa): Hrafninn Guesthouse. La posizione è ottima sulla via principale, ma la sistemazione ci ha subito deluso. Nonostante il bagno privato (un lusso che fino ad ora non ci eravamo ancora concessi) la camera risulta piccola e la cucina in comune assomiglia più ad un angolo per preparare un the, priva addirittura di tavolo e sedie. Col senno di poi era meglio rimanere nella sistemazione delle nostri scorse.
Godafoss, lago Myvatn,Dimmuborgir,Hverir
Thursday, July 14, 2016
Myvatn, Northeast, Iceland
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2025-05-23