La giornata purtroppo è piovosa, abbandoniamo così l’idea di visitare il villaggio di Seyðisfjörðuro lungo i fiordi orientali e optiamo per una breve escursione lungo le rive del lago più lungo d’Islanda (25 km) il Lagarfljot nelle cui acque lattiginose di origine glaciale si dice viva un mostro marino. Incuriositi da un depliant sul mostro trovato presso la guesthouse decidiamo di recarci in uno dei posti in cui è stata avvistata la creatura chiamata Lagarfljótsormur (il serpente del Lagarfljot).
Si tratta di un lungo serpente acquatico della lunghezza di più di 10 m le cui prime ipotetiche osservazioni risalgono al 1345. Secondo la leggenda una madre donò un anello d’oro alla figlia dicendole di riporlo sotto un piccolo drago-serpente affinché crescesse. La figlia ripose l’anello e il piccolo serpente in uno scrigno e il serpente cominciò a crescere sempre più fino a rompere lo scrigno stesso. La ragazza spaventata gettò lo scrigno con il suo contenuto all’interno del lago e il mostro continuò a crescere sempre più.
Numerose testimonianze e osservazioni si sono ripetute nei secoli e recentemente (febbraio 2012) il mostro è stato catturato in un video che ha destato scalpore poichè è stato definito autentico da una commissione governativa islandese (una trovata pubblicitaria? beh non dimentichiamo che in Islanda anche il popolo dei folletti è tutelato…)
Lungo le rive del lago alcune tabelle informative sono poste nei punti di avvistamento del mostro; proseguiamo fino al punto osservativo nei pressi di Hafursa, ma forse per il brutto tempo il mostro non si fa vedere, così, dopo aver scattato qualche foto alle rive del lago, riprendiamo la strada principale.
Per risparmiare qualche chilometro prendiamo lo sterrato 939 che, oltrepassato il passo Oxi, ci offre una bella vista sul Berufjordur e su alcune cascate, oltre a ricoprire completamente di fango la nostra automobile!!!
Poco prima di Hofn seguendo alcune indicazioni trovate in rete proviamo a dirigerci a Stokksnes da dove è possibile effettuare belle fotografie della baia..
Imboccata la deviazione dalla ring road arriviamo ad un sbarra nei pressi del Viking Cafè dove è richiesto un pedaggio di 800 ISK a testa per poter proseguire lungo il ponte che conduce all’ex base radar. Visto il costo e il meteo che non è dei migliori abbandoniamo l’idea anche perchè la giornata è ancora lunga.
Riprendiamo la 1 fino a Hofn che raggiungiamo verso le 14 e dove ci fermiamo per appoggiare le valigie presso la guesthouse che ci ospiterà per la notte (Hafnarnes http://www.hafnarnes.is/). Il posto come nella gran parte delle sistemazioni che abbiamo trovato è pulito e ben attrezzato con cucina e zona pranzo. Al nostro arrivo era in corso un ricevimento di nozze così, dopo aver salutato gli sposi, siamo subito ripartiti in direzione sud.
Appena lasciato Hofn si notano subito le grandi lingue glaciali che staccandosi dall’enorme ghiacciaio del Vatnajökull scendono fin quasi alla costa.
Alle 16 raggiungiamo la laguna Jukulsarlon una delle mete più visitate d’Islanda.
Ci dirigiamo subito presso la biglietteria della Glacier Lagoon http://icelagoon.is/ con i biglietti che avevamo prenotato in anticipo sul sito. L’escursione prevede l’esplorazione della laguna di un’ora con un mezzo anfibio. Veniamo “imbarcati” immediatamente sul mezzo (una grande barca con le ruote) che dopo poche centinaia di metri entra in acqua. Lo spettacolo è mozzafiato: blocchi di ghiaccio di tutte le dimensioni e di un blu intenso galleggiano intorno a noi e sullo sfondo la lingua frastagliata del ghiacciaio che alimenta la laguna.
Durante l’escursione la guida ci spiega che la laguna di 25 kmq e profonda 260 metri si è formata 80 anni fa e che il ghiacciaio Breidamerkurjokull arretra di ben 500 m all’anno. I colori degli iceberg possono variare dal bianco latte quando sono costituiti da ghiaccio che è stato esposto all’aria e alla radiazione solare, al nero quando sono ricoperti dalla cenere vulcanica delle frequenti eruzioni, al blu, il colore del ghiaccio compatto non esposto all’aria. Mentre transitiamo a un paio di metri da un grosso iceberg siamo fortunati ed assistiamo al suo flip-over (capovolgimento) che ci permette di osservare il ghiaccio trasparente che fino a pochi istanti prima era conservato sott’acqua. Prima della conclusione abbiamo anche modo di assaggiare un po’ di ghiaccio che in base ai calcoli si è formato a seguito di nevicate che risalgono a 1000 anni fa...beh non temiamo di assumere sostanze inquinanti ingerendo quest’acqua!!
A fine escursione trascorriamo ancora un po’ di tempo sulle rive della laguna e lungo il fiume più corto d’Islanda (poche decine di metri) che permette ai blocchi di ghiaccio di fluire lentamente verso il mare.
Il posto è veramente spettacolare e non sorprende che abbia fatto da scenario per molti film tra cui "007 - Bersaglio mobile" "007 La morte può attendere", "Batman Begins" e "Lara Croft : Tomb Raider".
Risaliti in macchina superiamo il ponte e dopo circa dieci chilometri deviamo a destra per ammirare un’altra laguna ghiacciata, la laguna Fjallsarion. Rispetto alla precedente questa laguna è più piccola, ma altrettanto bella sia per la vicinanza del ghiacciaio che per l’assenza di turisti; siamo infatti da soli a contatto con la natura e solo dopo qualche minuto incontriamo una coppia di sposi che sta effettuando un servizio fotografico….immaginiamo un bel raffreddore per la sposa costretta a rimanere in posa in un abito non proprio tecnico…
Torniamo sui nostri passi, ma prima di rientrare alla guesthouse non possiamo non fermarci alla spiaggia della Jukulsarlon dove i blocchi di ghiaccio della laguna dopo aver raggiunto il mare ed essere stati triturati e levigati vengono depositati sulla sabbia nera come moderne sculture.
Rientriamo a Hofn alle 20.30, cena e subito a dormire.
2025-05-23