Penisola di Vatnsnes

Tuesday, July 12, 2016
Vatnsnes, Northwest, Iceland
Il programma di oggi prevede la visita della penisola di Vatnsnes alla ricerca delle colonie di foche che sappiamo essere presenti lungo le coste della penisola. Una bella abitudine degli islandesi è quella di porre degli ottimi cartelli informativi nei pressi delle aree di sosta che illustrano i punti di interesse della zona; prendiamo quindi nota di alcune mete che non sono segnalate sulle nostre guide e iniziamo ad esplorare la penisola percorrendo la strada 711. Dopo pochi chilometri troviamo l’indicazione per Anastadastapi. Un breve sentiero ci permette di scendere la scogliera fino a questo scoglio coperto in parte da vegetazione che si staglia pochi metri dalla costa. Il contrasto di colori del blu del mare, il nero dello scoglio e il verde delle piante che lo ricoprono è spettacolare.
 Proseguiamo qualche altro chilometro e troviamo la colonia di foche di Svalbard. Anche qui un breve sentiero costeggia la costa e ci permette di avvistare una decina di foche che nonostante la fredda giornata riposano sdraiate sugli scogli.
 La seconda colonia che incontriamo a Illugastadhir ci da maggiori soddisfazioni, infatti un sentiero conduce a una postazione di osservazione che si affaccia su un piccolo canale da dove sullo scoglio di fronte possiamo ammirare, seppur in lontananza più di 50 foche.
 Superata la punta della penisola troviamo il parcheggio dal quale si diramano due sentieri: il primo a sisnistra conduce al Faraglione di Hvitserkur e il secondo a destra porta alla colonia di foche di Osar. Prendiamo il primo sentiero che conduce ad una terrazza panoramica proprio sopra il faraglione. Hvitserkur in islandese significa camicia bianca per la quantità di guano che gli uccelli marini depositano sullo scoglio, ma la tradizione gli restituisce dignità immaginandolo come un troll sorpreso dal sorgere del sole mentre cercava di distruggere il monastero di Thingeyrar. Consiglio di percorrere il ripido sentiero che dal punto panoramico conduce al mare da dove potrete ammirare da vicino i 15 metri dello scoglio e da dove potrete raggiungere la colonia di foche di Osar percorrendo la lunga spiaggia nera senza dover risalire al parcheggio. Questa colonia ci ha permesso di concludere in bellezza la nostra “caccia” alle foche dato che siamo riusciti a vedere sulla riva di fronte a noi più di 180 foche!!! L’incontro non è stato ravvicinato come sulla spiaggia di Ytri-Tunga, ma il gran numero di esemplari vale sicuramente la visita.
Dopo aver mangiato proseguiamo verso Glaumbaer, ma visto che abbiamo un po’ di tempo ci concediamo una deviazione sulla strada 717 fino al vicino Borgarvirki castle: un anfiteatro naturale formato da colonne di basalto poste in cima a una collina usato secoli fa come fortezza difensiva grazie alla costruzione di mura. Una scalinata consente di raggiungere la cima da cui si gode un bel panorama. 
 Riprendiamo la strada sterrata e non appena ritorniamo sulla 1 deviamo subito sulla 715 per raggiungere le cascate di Kolugljufur, belle cascate che scorrono in un piccolo canyon percorribile con un breve sentiero. 
 Riprendiamo la strada principale e con una breve deviazione raggiungiamo la fattoria di torba del XVIII secolo di  Glaumbaer. Scendiamo dall’auto per pochi minuti accompagnati da una fitta pioggia e passeggiando attorno alle case di torba, ma decidiamo di non entrare e di dirigerci subito verso la nostra guesthouses a Akureyri; attraversiamo la bella valle dell’Oxnadalur con il caratteristico profilo della guglia di Hraundrangi (1075m) e qui scopriamo che gli abitanti dell’area hanno combattuto una battaglia a suon di firme per evitare che il paesaggio fosse deturpato dall’installazione di alti piloni dei un elettrodotto. 
 Alle 18,30 giungiamo al Lonsa Guesthouse (http://lonsa.is/) che ci ospiterà per 2 notti: una bella struttura con un ottimo rapporto prezzo/qualità con camere ampie e una grande cucina comune ben attrezzata. 
 Prepariamo la cena e andiamo a fare un giro in centro ad Akureyri (pop 17.930) dove su una collina accanto al centro sorge la chiesa Akureyrarkirkja costruita nel 1940 su disegno dell’architetto Gudjon Samuelsson (lo stesso della chiesa di Reykjavik della quale richiama le linee con le strutture colonnari a richiamare le colonne di basalto). Passeggiamo lunga la via principale Hafnarstraeti sulla quale si affacciano negozi, locali e una bella libreria.Ci colpiscono i semafori di Akereyri poichè il cerchio rosso è sostituito da un bel cuore; scopriamo che ciò è dovuto all’iniziativa “Smile with your heart” volta a infondere pensieri positivi negli islandesi dopo la grave crisi economica che ha colpito il paese.
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